Il pane di San Giuseppe

 

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Cavalcata di San Giuseppe

Si direbbe che la vita in barca dovesse portare ad ignorare il calendario. Qualcosa come: “ Non so mai che ore sono e che giorno è…” Ma non è sempre così.
Al contrario, da quando siamo in Sicilia i mesi hanno una consistenza corposa del tutto nuova. Già, perché qua ogni mese porta con sé una festa, una tradizione, un rito che lo differenzia da tutti gli altri.
Adesso, per esempio, siamo nel pieno dei festeggiamenti di San Giuseppe e dal fornaio, quando l’avventore locale chiede il pane, non ne chiede uno qualsiasi, ma quello di San Giuseppe e si attarda a scegliere la forma, un po’ indeciso tra bastone e corona.

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Impastare come un tempo

Opere d’arte queste pagnotte di pasta dura decorate e “scolpite”, ma nulla in confronto alla distesa senza fine di cibo, esposto come un quadro sulle tavole delle case di Santa Croce Camerina. Sono le cosiddette “Cene” della vigilia della festa, cibo da guardare e non toccare, frutto di settimane di preparazione e che la tradizione vuole destinato ai poveri al seguito del Santo, che busserà alla porta il giorno successivo. Per noi, semplici osservatori, una delizia per gli occhi e un supplizio per la gola…

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Tavola imbandita per le “Cene”

E soprattutto non bieco folclore turistico ma rituali sinceri condivisi da grandi e piccini.
Così alla cavalcata di…(indovinate un po’…) S.Giuseppe a Donnalucata, vecchi, bambini, adolescenti in branco, famiglie numerose, stranieri e turisti occasionali sono tutti insieme a bordo della strada a vedere sfilare cavalcature ricoperte di fiori, al suono ritmico dei tamburi.

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Da spettatori ci gustiamo tutto e, quando, nell’ospitale cucina di Katia, impastiamo e cuociamo “pastizzi”   image           e “scacce”,
riusciamo persino a conquistarci un piccolo spazio sul palcoscenico della tradizione.

Pubblicato da cautha16

Se pensi che l'avventura sia pericolosa, prova la routine. E' letale. (Paulo Coelho)

3 pensieri riguardo “Il pane di San Giuseppe

  1. Carissimi, dai lontani Caraibi, dove le stagioni non esistono più, perchè l’Estate Perenne le ha spazzate via,vi mandiamo un abbraccio con tanta nostalgia per la Sicilia.
    Se un giorno dovessimo rientrare in Mediterraneo,ci piacerebbe concludere la nostra navigazione proprio in questa isola così accogliente , ricca di tradizioni e bella gente…
    Un abbraccio da Giuliana e Roberto del “Paddy Boy” da Antigua.

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