
La donna è una signora di una certa età, capelli sale e pepe e passo agile. Il muro è alto, liscio, di un bianco sporcato dai tubi di scappamento delle auto; potrebbe circondare un giardino inaccessibile agli sguardi o persino un carcere ma le grida allegre di ragazzini fa pensare ad un collegio, una scuola. La macchia color argento sul marciapiede è un involucro di carta stagnola, arrotolato ben bene, una pallina improvvisata caduta dall’alto.
Sul muro spuntano due, tre, poi quattro teste di adolescenti. Guardano in basso con rammarico e disappunto, un rammarico che si trasforma in incredulo giubilo quando la donna, come fosse esattamente quello che era venuta a fare in quel momento su quel marciapiede, si china, raccoglie la pallina, la getta tra le mani protese e continua il suo cammino inseguita da un frettoloso ed eternamente riconoscente…Che gentile…grazie!!!
Ed eccomi qui, a pensare alla gentilezza, questo sentimento così sottovalutato che bisogna scomodare Dante per rendergli onore. Eppure, sarà capitato a tutti di provare quella profonda gratitudine che scaturisce da un gesto inaspettato, da un incontro fortuito: lo sconosciuto che ti fa passare nella fila perchè è evidente che hai fretta e lui può aspettare, la mano che ti indica la strada perchè ti vede in palese confusione, la voce che ti chiama rincorrendoti perché ti è caduto qualcosa dalla borsa…Persone che non vedrai mai più, che non sono tuoi amici, che non avevano nessun motivo per interessarsi a te eppure l’hanno fatto.
La gentilezza è un dono gratuito, non richiesto, una dichiarazione inespressa di fratellanza, esseri umani che non si sono mai visti, che non si vedranno mai più, ma che, casualmente insieme, nello stesso momento, nello stesso posto possono aiutarsi e lo fanno. Sono gesti che costano davvero poco ma lasciano molto più di quel che si pensa, una sorta di pacificazione, di rinnovata fiducia nell’umanità e, magari, una luce di speranza in una giornata particolarmente buia. Sicchè, quando ci capita l’occasione, non lesiniamo una gentilezza, per noi è solo un attimo ma per chi lo riceve è un dono che può scaldare il cuore.