Il destino vuole che non si riesca a fare una colazione tutti insieme. Oggi passa Stefano che, dopo notte insonne alle prese con la digestione, dorme fino a tardi.
Quindi partiamo, come di consueto, alla volta del centro, dove incontriamo Silvia e Umberto.
Con i ragazzi facciamo due passi nel vecchio ippodromo che sa veramente poco di vestigia romane essendo nei fatti molto più simile ad un’ ampia e piacevole piazza pedonale.
Camminiamo, poi, fino a Cemberlitas, non tanto per il monumento, quanto per i bagni turchi che gli sono accanto.
Con qualche perplessità ci lanciamo nell’esperienza. L’interno dei bagni è pulito e ristrutturato: legno e piastrelle. Il personale ci guida, dividendo maschietti e femminucce in due ali diverse con modi piuttosto decisi e sbrigativi. All’interno dell’ala femminile, dopo uno spogliatoio moderno, si entra nei locali del 1500: una pietra caldissima, a forma circolare accoglie chi ha scelto di farsi insaponare dal personale e anche noi che ci insaponiamo da sole. Sopra alla pietra, una volta traforata fa filtrare la luce e uscire il calore. Attorno, piccole fontane e catini decorati con cui rovesciare acqua fredda dopo la pulizia. Una volta aperti i pori si passa in due vasche di acqua, una delle quali occidentalizzata dall’idromassaggio, a temperatura imbarazzante: 36 e 38 gradi. Il tutto molto piacevole ma a piccole dosi se si vuole evitare il collasso…