Niente paura, non siamo sul set dello “squalo”. Semplicemente qui a Komiza, c’è una gara di pesca mondiale e decine di barche si ammassano al molo. Equipaggi rigorosamente maschili si danno da fare con secchi e spazzoloni per ripulire le tracce di quelle lotte che la fantasia immagina aver avuto luogo con pesci giganteschi, vista la dimensione delle canne.
L’ambiente è un po’ tutto così, evocativo.
Anche l’isola, senza che io sappia spiegarmene il motivo, sembra uscita dalle pagine del “Mondo perduto” di Conan Doyle (ottima lettura estiva, peraltro).
Forse è perché è davvero lontana dalle coste, un isola-isola per così dire, forse perché abbiamo fatto tutto il viaggio a vela avvicinandoci “in silenzio”, forse perché le case, vecchie o nuove che siano, sembrano essere lì, sulla riva, da sempre, fatto sta che oggi mi sento proprio in un mondo, se non perduto, almeno molto lontano…
Ciao Anto, è arrivato come un mostro nero da nord ovest. Siamo in porto chiusi dentro con botte fino a 40!!!! Ora anche lampi e tuoni. In 5 minuti ci siamo ritrovati in una lavatrice in centrifuga!! Poca voglia di ripartire se non cambia. Attenti ai gatti!!!
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Ma porca miseria…non se ne può più. Noi a komiza al gavitello perché il molo è occupato da una gara mondiale di pesca, come sai. Speriamo arrivi qui già un po’ scarico…
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