É inutile. Indipendentemente dalla latitudine, la fine d’agosto per me ha il sapore della fine dell’estate. Le giornate più corte, il vento più fresco, qua e là un odore di foglia caduta, in vetrina penne, quaderni e giubbotti a maniche lunghe…
É ancora vago, lontano e sfumato ma il commiato é già nell’aria.
E un commiato reale c’è stato.
Ieri abbiamo salutato i nostri amici Luigi e Daniela che hanno trascorso le loro vacanze proprio qui, tra cambi d’alloggio, immersioni, spiagge, panelle e cannoli. A loro spetta, come di consueto, la firma nel registro degli ospiti, ed è una firma speciale perché sarà probabilmente l’ultima del registro “targato” Trapani.
Intanto, ignara di saluti e rientri, Trapani si sta preparando ad un evento effervescente e adrenalinico: il campionato mondiale di vela, categoria Melges. Ad essere onesti più che prepararsi la città sembra subire passivamente l’evento. La prima regata ci sarà mercoledì, i volantini che pubblicizzano il tutto sono comparsi solo oggi e gli unici a girare tra gli equipaggi con la macchina fotografica in mano, finora, siamo stati noi.
Probabilmente a Ravenna sarebbe stata necessaria la forza per tenere lontani i curiosi… ma così non mi sarebbe stato possibile osservare le squadre al lavoro e subire, come sempre mi succede, il fascino del retroscena.
Al pari della prova sportiva, é il brulicare d’attività che la precede che mi affascina. Persone che lavorano per uno scopo comune, concretamente insieme, al di là dei luoghi comuni, in un’atmosfera vaga ma tangibile di determinazione e di fiducia. In fondo nessuno gareggia se non spera di vincere e, come ho letto nella T-shirt bianca del ragazzo che lavorava, chino, sul ponte della barca: when nothing goes right…go left!