Una mucca che “pascola” in spiaggia è un’ immagine piuttosto bizzarra ma si inquadra perfettamente in quella che è l’atmosfera di Kos. La cittadina e l’isola intera vivono di inconsueti contrasti. Resti romani e greci, moschee,
chiese cattoliche e ortodosse, fortezze veneziane,
alberghi californiani, basi militari, vicoli tappezzati di botteghe e souvenir, supermercati asettici, spiagge di ciottoli, foreste di pini, gatti, capre, farfalle. Tutto insieme appassionatamente. Una convivenza che è una sommatoria di tutto, come una lista della spesa. Così capita che a 20 minuti dal porto dove, guarda caso, le coste greche e quelle turche si bagnano, per così dire, guardandosi negli occhi, le palme cedano il posto ai pini e agli ulivi. Tra le alture, inaspettato, spunta un paesino quasi montano,
con pergolati carichi d’uva, limonata fatta in casa, yogurt di capra e vista strepitosa sul golfo e sulle isole.
Sarà un caso che proprio in questi giorni siano venuti a trovarci i nostri nipoti ma non ci sarebbe stato momento migliore per visitare…Zia!
