Argostoli

 

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Ormai è innegabile. Le proporzioni di verde e azzurro nella mia anima, sono nettamente a favore delle prime. È sicuramente per questo che, quando approdiamo nella baia di Argostoli (Cefalonia) mi sento a casa; tra boschi di eucalipti, cipressi e ulivi si estende l’ampio golfo e una laguna dove le tartarughe (caretta-caretta) riposano per parecchi giorni, prima di nuotare verso le spiagge di nidificazione.

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Se ne vedono ovunque, nuotare placide e sicure. Vengono a mangiare le cozze sui pontili, gironzolano, non senza un doppio fine, accanto alle barche appena rientrate dei pescatori, si lasciano fotografare con pazienza dalle orde di turisti catapultati a terra dalle navi da crociera.

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Un ponte pedonale, come un nastro galleggiante sull’acqua, collega il marina abbandonato (dove ormeggiamo la barca) con la città e qui incontriamo Mauro e Giuliana, in vacanza, approdati in Grecia seguendo un arcobaleno

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e Roberto e Michela che con Chino, adottato proprio qui, vivono in barca da qualche anno.

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Approfittiamo della loro compagnia con il piacere e la gratitudine che si riservano alle “belle” persone pensando che, come nelle storie d’avventura, è in luoghi come questi, deserti, dismessi e perduti che si nascondono i tesori…

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Pubblicato da cautha16

Se pensi che l'avventura sia pericolosa, prova la routine. E' letale. (Paulo Coelho)

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