Gozo

Mgaar

Chi fosse venuto al porto di Marina di Ragusa quest’inverno e tornasse ora lo troverebbe con i pontili semivuoti, come una margherita a cui si tolgono ad uno ad uno i petali per il sempiterno adagio “m’ama non m’ama”. L’esodo, cominciato a fine aprile, ormai è giunto quasi al termine. La comunità che viveva a bordo nel periodo del cosiddetto invernaggio ha lasciato gli ormeggi e si è sparpagliata nel Mediterraneo e oltre. Per noi, invece, quest’estate sarà in dichiarata controtendenza.
Forti della vicinanza delle creature e di amici e parenti che verranno a trovarci, ci allontaneremo da questi lidi solo per brevi periodi, il primo dei quali ha già avuto luogo.
Contagiati dal fuggi fuggi generale abbiamo deciso di percorrere le 49 miglia che ci separano da Gozo per dare un’occhiata a questa piccola isola maltese.

La prima trasferta ci ha regalato una bella veleggiata e un mare ricco di vita: delfini e tartarughe spuntavano qua e là per tutto il tragitto. L’isoletta, che rivendica nell’entroterra la grotta dove Calipso ha intrattenuto Ulisse per sette lunghi anni, è piccola, tale da riuscire a farne il periplo in poco tempo. Rade raccolte e suggestive, grotte e anfratti rendono giustizia alla sua fama di paradiso del diving. Io, però, che ho ben poca dimestichezza con ciò che c’è sotto la superficie, ho fatto il primo bagno stagionale stile pinzimonio: dentro fuori e aspettiamo pure che l’acqua si scaldi col sole dei prossimi mesi…

Fungus Rock

Un’ altra giornata dedicata al paesino che si affaccia sul porto ci ha fatto ritenere di aver esaurito la nostra prima avanscoperta.

A questo punto avremmo potuto spostarci a Malta ma abbiamo optato per il rientro aspettando di dedicare alla sorella maggiore un po’ più di tempo nella prossima uscita fuori…porto.

Pubblicato da cautha16

Se pensi che l'avventura sia pericolosa, prova la routine. E' letale. (Paulo Coelho)

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