Trentadue gradi, un leggero libeccio, mare quasi piatto ma la stagione, a dispetto d’ogni logica, sta finendo. La spiaggia comincia a svuotarsi e gli abitanti di Marina, che la sanno lunga, dichiarano convinti che da lunedì sarà calma piatta, turisticamente parlando.
Mentirei se dicessi che mi dispiace. Non ho mai amato la confusione, il divertimento preconfezionato, le scelte di massa. “In direzione ostinata e contraria” cantava il grande De Andrè.
Forse è per questo che ho finora inconsciamente ignorato Marzamemi.
Ci siamo andati più d’una volta e in periodi non sospetti, senza calca e turismo selvaggio, eppure è rimasto sempre e solo nei miei pensieri. Nome troppo blasonato, meta troppo conosciuta e troppe parole d’altri: uno dei venti borghi più belli d’Italia…
mare cristallino…
una piazza che lascia senza fiato ….
Lodi più che meritate a cui preferisco non aggiungere nulla. Le immagini parlano da sole e, a volte, vanno lasciate sole ad esprimere la magia dei luoghi.
E allora vi avrebbe colto un incantesimo per quattro silenziosi secondi, e il primissimo movimento da voi fatto subito dopo sarebbe stato in punta di piedi, e la vostra prima parola un sussurro (T. Sturgeon – Un mondo davvero perduto)