Taormina
lunedì 7 maggio 1787
Grazie a Dio, tutto quello che abbiamo visto oggi fu già descritto abbastanza…
Così cominciano le annotazioni di Goethe sul suo diario che, anni dopo, faranno parte del suo “Viaggio in Italia”.
Grazie a Dio perché è in luoghi come questo che le parole sembrano non bastare mai.
Taormina è conosciuta in tutto il mondo.
Così conosciuta, così decantata che ho atteso a lungo prima di rischiare una cocente delusione. Ma infine, ci siamo.
Ed è magia.
L’architetto che l’ha lasciata scivolare dalla cima dei monti e l’ha fermata lì, in bilico sul mare, ha superato se stesso.
C’è tutto quello che uno sguardo può desiderare.
Le trasparenze dell’acqua nel golfo. La mole imponente dell’Etna, chiazzato di neve.
Le chiare rovine dell’anfiteatro che si sporgono su un panorama di una bellezza devastante.
I vicoli stretti di ripidi gradini, i pini marittimi e gli aranci e le bouganville che si affollano tra i sentieri della Villa Comunale.
Ogni elemento naturale convive in questo piccolo scrigno: acqua, aria, terra e fuoco. Ognuno al massimo del suo splendore.
Ma c’è di più. Perché se non è il primo luogo di rara bellezza che ho la fortuna di vedere, è sicuramente uno dei pochi che mi ha stregato.
Il suo fascino va oltre l’indiscussa bellezza.
É come un incipit di un libro, una scatola chiusa, la promessa di un incontro. Come se dovesse il suo equilibrio alla forza del vento, all’impeto del mare, al fuoco del vulcano, come se solo grazie a loro potesse esistere lì, sospesa tra cielo e terra. Ha il profumo e i colori di un luogo che è anche “altro”, che nasconde e, allo stesso tempo diffonde energia e…magia.
Camminare tra le sue strade in questi giorni d’inverno sembra quasi un privilegio, il permesso acquisito di varcare un confine, di cominciare un viaggio.
Onestamente non so quanto di queste suggestioni resti nella calca di turismo estivo ma il
paesaggio che possiede tutto quel che sulla terra serve per sedurre gli occhi, la fantasia, la mente (Guy de Maupassant)
su di me ha esercitato alla grande il suo potere!
Non ho ancora (purtroppo) avuto il privilegio di visitare un luogo di così rara bellezza…
Hai ragione a dire che tanti luoghi in periodi dell’anno affollati perdono di magia…ed è per questo che me lo annoterò sicuramente fra le mie prossime escursioni da fare possibilmente nel periodo non estivo.
Intanto….auguri auguri ragazzi di buone feste e buon anno.
Marina
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Grazie cara. Anche a te, di cuore!
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Sono stata a Taormina d’estate. Devo dire che, per quanto bello il paese, non mi ha folgorato. Mi ha invece indispettito il cemento che la circonda, e un paesaggio naturale spesso schiacciato da edifici non proprio belli. Ma c’era la calca estiva, in effetti. Sono felice per Taormina se d’inverno risplende. Noi ci siamo rinfrancati a Sant’Alessio, poco più a nord…
Un abbraccio natalizio…
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