Il Levante questa volta si è dato da fare. E siccome non è il protagonista del film di Pieraccioni ma il vento dell’est, ha fatto quello che un vento sa fare. Ha soffiato, soffiato e soffiato ancora, senza mollare un attimo per ventiquattr’ore. Chi si è piegato al suo volere è stato risparmiato e le barche, inclinate di bolina sotto le raffiche, non hanno subito danni, ma sulla terraferma hanno ceduto lampioni, alberi, rampicanti che nella loro caduta hanno trascinato con sè muretti e colonne. In campeggio, le verande picchettate con qualche approssimazione, hanno preso il volo e le serre dei dintorni sono state ridotte a brandelli da un soffio d’aria, soltanto aria…che la velocità ha reso letale e pericolosa come un macigno.
Poi, come accade sempre, il vento ha ceduto e, il giorno dopo l’aria è immota e il ricordo di quel che è stato rimane a terra, tra i rami caduti.
E in questo giorno di calma riceviamo una visita: “amici sconosciuti” venuti dal nord alla ricerca di pietre dal cuore vulcanico (per i curiosi http://www.piandellacastagna.it )
L’incontro fortuito risale a un anno fa: Adolfo da “Arà” e qualche minuto di chiacchiere con Silvia tra un arancino e una birra. Poi soltanto incursioni virtuali nei siti, nei blog, uno scambio di libri e un appuntamento via mail…fino ad oggi.
Non è la prima volta (i lettori attenti ricorderanno) che un appuntamento al buio si rivela tutt’altro che scuro e misterioso e, se all’inizio mi stupivo, ora so che noi siamo una rete di fili invisibili che ci collegano con tutta la vita che ci sta a cuore (cit.G.Lisi) e quando, pur senza saperlo, si condivide una passione, un ideale, anche solo un’emozione, per una musica, un dipinto, una spiaggia, una città… allora è inevitabile che i fili si intreccino, che le strade si incontrino, che gli amici sconosciuti si conoscano.

Benvenuti ragazzi, nel mio registro degli ospiti!
Bellissimo incontro! O re-incontro? Chissà….
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