
La natura è meravigliosa e beffarda. In questi giorni di incertezza e timori, di fragili attese, di strade vuote e città fantasma, il cielo è un velo azzurro senza nubi, il mare sembra una tavola, il vento è teso e leggero e i prati traboccano di fiori. La bellezza esiste e resiste a dispetto delle circostanze e noi, al suo confronto, non possiamo che sentirci piccoli, incompleti e vulnerabili.

Ma proprio mentre penso a tutto questo, tra fogli e foglietti che in questi giorni casalinghi vivono momenti di gloria e trovano un ordine e un posto, mi trovo a rileggere un mio quaderno di appunti e tra gli altri…
…Noi siamo fatti della stessa polvere di stelle di cui sono fatte le cose e sia quando siamo immersi nel dolore sia quando ridiamo e risplende la gioia non facciamo che essere quello che non possiamo che essere: una parte del nostro mondo… (Carlo Rovelli – Sette brevi lezioni di fisica)
Ed ecco che tutto cambia! Se il nostro essere più profondo vibra come le onde del mare o come il frusciare del vento tra i rami, se in qualche modo siamo frammenti di universo, allora siamo sì piccoli e indifesi ma anche parte di un tutto e in quanto tali non possiamo che condividerne l’armonia e la forza. Apparteniamo alla bellezza dell’universo e, citando liberamente Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo.

Così, questo articolo, nato per la consueta “rubrica” dei Cieli, non si concluderà con un’ immagine ma con un invito: alzate lo sguardo e mandatemi i vostri frammenti di cielo. Col telefono, con la macchina fotografica, come, dove e quando volete, mandatemi il vostro cielo. Per mail (cauthabook@gmail.com) o su whatsapp (340-3317822). Se vi va aggiungete il nome e il luogo. Posterò le foto che arriveranno sul blog e su Instagram (cauthabook) e questo mese, per merito vostro, il cielo sarà (come sempre) unico e ovunque ma, (come sempre) frutto di piccoli ed essenziali frammenti: un cielo di cieli!
Bell’iniziativa!
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