
Avevo poco più di sei anni ed era probabilmente un pomeriggio qualunque quando la mia mamma mi chiese un favore. Forse si trattava di vuotare la spazzatura o di aiutarla a piegare i lenzuoli…fatto sta che la richiesta fu accompagnata da un ingenuo ricatto: Se lo fai…allora io… Di solito funziona, avrà pensato la mia mamma, ma non fu così e la mia risposta divenne uno dei suoi aneddoti preferiti quando voleva sottolineare che sua figlia era testarda ed ostinata, una vera “zuccona” come si dice a Bologna.
Quel pomeriggio, dunque, la guardai e le dissi semplicemente: -Puoi dirmi quello che ti pare ma lo faccio solo se è giusto. Ora, è evidente che a sei anni disquisire di giustizia in relazione ad un aiuto domestico è un tantinello esagerato, ma il senso profondo di quella risposta era dentro di me già da allora e non mi ha mai abbandonato. Io non volevo obbedire né per paura, né per lusinga. In qualche modo, forse istintivo, infantile ma sicuramente sincero sapevo già che quando si fa qualcosa, qualunque cosa, la si deve fare perchè si crede sia la cosa giusta, non per meritare doni o per evitare castighi ma semplicemente perchè è giusta.
Sono passati molti anni ma voglio molto bene a quella bambinetta impertinente e devo dire che mi è stata accanto e mi ha guidato in tante scelte. Mi ha ricordato che l’obbedienza non è una virtù quando gli ordini sono ingiusti, che chi sceglie il male minore, sceglie comunque il male, che la libertà e la dignità non dovrebbero mai essere in vendita, che il ricatto è l’arma dei vili, l’ultima spiaggia di chi non ha abbastanza motivazioni a sostegno delle sue pretese. Ora come allora, di fronte ai: Se tu…allora io… quella piccola zuccona che è dentro di me risponde ancora:
Puoi dirmi quello che ti pare ma lo farò solo se è giusto.
io invece sono stata sempre una bimba ubbidiente anche se ritenevo ingiuste alcune decisioni, mi sono sempre affidata alla fiducia nei miei genitori, oggi però sento anche io la necessità di pensare con la mia testa e sento la necessità di sentirmi libera di poter valutare autonomamente se un comportamento sia giusto o no,, ritengo che alla mia età non possa semplicemente comportarmi come una bimba ed ubbidire senza utilizzare le mie facoltà intellettive per poter discernere il bene dal male. ritengo doveroso nei confronti di mio figlio insegnargli che la luce del guerriero che brilla in ognuno di noi deve sempre essere guidata dalla ragione, solo questo è il modo per perseguire un sentiero che porta alla consapevolezza di se stessi, non di certo seguire la massa senza aver prima ragionato con la mia testa o viceversa lottare a testa bassa senza aver valutato le proposte della massa e senza essermi fatta le domande ed aver trovato le mie risposte. Il mio pensiero oggi è che in questi terribili momenti di disagio occorre avere il coraggio di farsi delle domande ma soprattutto il coraggio di portare avanti i propri pensieri come un vero guerriero della luce che trova la forza se stesso nonostante il buio che lo circonda.
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Ok, però se è giusto lo decido io!!!
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