“Nessun dorma” potrebbe essere a giusta ragione la parola d’ordine di questa processione, una delle più antiche e la seconda più lunga d’Italia. Comincia alle due del pomeriggio del venerdì con l’uscita dei gruppi sacri dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, per concludersi la bellezza di ventiquattro ore dopo con l’entrata dei gruppi nella medesima chiesa.
In entrata e uscita si esegue ” l’annacata”, una sorta di ondeggiamento dei portatori che produce l’illusione del movimento delle statue stesse.
I gruppi sono 18 a cui si aggiungono i simulacri di Gesù morto e di Maria Addolorata.
Venti scene che rappresentano i momenti della passione di Cristo, realizzate con statue di legno e cartapesta, fissate su supporti di legno (vare), portati a spalle per tutto il giorno e la notte da una quindicina di uomini ( l’espressione di sofferenza intravista sul volto di qualche portatore probabilmente non derivava solo dalla spiritualità dell’evento…).
Ogni gruppo scultoreo é affidato per tutto l’anno e, a maggior ragione durante la processione, ad un “ceto”: i salinai, i pescatori, i sarti, i fornai, i naviganti e ognuno fa di tutto, come é facile intuire, per fare miglior figura.
Al seguito di ogni vara una banda che intona musiche tristi e solenni.
Lungo le vie, in piedi, seduta su sgabelli improvvisati, affacciata alla finestra, c’è tutta la popolazione di Trapani, famiglie intere, bambini, nonni, ragazzi, coppie, nonché una discreta quantità di turisti.
Per strada addobbi, ambulanti, transenne: un misto di sacro e profano dove alla musica solenne fanno da contraltare i venditori di palloncini e noccioline americane. L’insieme, folcloristico di giorno, diventa decisamente suggestivo di notte.
E se con la luce del sole è l’aspetto della tradizione che la fa da padrone,
di notte, accanto alla processione illuminata, convive una sorta di pacifica movida.
Noi facciamo i turisti, con le macchine fotografiche e il sacchettino di panelle (frittelle di farina di ceci) calde. Gironzoliamo fino alle due di notte nelle piazze e nelle strade stracolme di gente, tra devozione sincera e incurante divertimento. Quando ci arrendiamo al sonno, lasciamo una città ancora brulicante di vita e i Misteri ancora a metà strada…
Davvero, per un giorno all’anno, a Trapani, nascosta tra le note solenni delle bande, si insinua la romanza di Puccini…nessun dorma…
Bravi , bel resoconto
Salutoni
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