I primi che incontriamo sono due ragazzi in “divisa” da operatori turistici. A loro seguono altri svariati personaggi: gestori di bar e ristoranti, venditori di tour della città, barcaioli che offrono visite alle grotte. Tutti gentilissimi e tutti che rigorosamente si rivolgono a noi in inglese. Non sono certo i nostri tratti somatici a trarli in inganno eppure restano sinceramente sorpresi quando rispondiamo in italiano. Questo la dice lunga sull’afflusso di connazionali e invece Siracusa è bellissima e non ha niente da invidiare a mete più esotiche. Basterebbero le stradine punteggiate di localini suggestivi e negozietti intriganti, l’acqua turchese che lambisce Ortigia, il meraviglioso centro storico con il suo imponente duomo per innamorarsene ma stavolta troviamo anche ormeggiata alla banchina comunale una nave decisamente fuori dal comune.
È quella dell’equipaggio di Sea Shepherd che per promuovere la sua causa fa da cicerone sull’ imbarcazione. Sono ragazzi di ogni nazionalità, idealisti estremi come lo si è spesso a quell’età, innamorati della loro missione e, a veder dai filmati che ci mostrano, decisamente coraggiosi. La nave è una beffa viaggiante, comprata da Sea Shepherd sotto falso nome proprio da quella flotta di baleniere giapponesi che così duramente il movimento osteggia. È una visita interessante e piacevole che finisce ancora meglio con un… baratto. I ragazzi da guide diventano ospiti, l’aggressiva nave pirata diventa la rassicurante ed elegante “A Go Go” e Luana e Romano vestono i panni di due ospitali e simpatici ciceroni.