Cautha punta la prua a sud ed esce con prudenza dal porto.
Non c’è luna e le stelle brillano, tante e vivide.
Sono le prime ad annunciare l’alba, sbiadendosi, a poco a poco, quando ancora tutto intorno è notte. Cedono la loro luce all’orizzonte da cui sembra salire una nuvola sottile e lunga, fatta di nebbia chiara che ancora non assomiglia alla luce. Poi tutto accade piú in fretta, i contorni delle cose si fanno evidenti, il mondo si illumina, il mare si vede. È solo a questo punto che il sole spunta con focosa arroganza dalla linea lontana dell’orizzonte.
Ed è giorno.
Come sempre, compirà il suo quotidiano tragitto e quando scenderà, dall’altra parte del cielo, vedremo i suoi raggi tingere d’oro vecchie mura e cospargere di riflessi un’ampia e quieta baia.
E allora, lo spettacolo della natura si unirà a quello dell’opera dell’uomo e il tramonto illuminerà una meraviglia pari alla sua…un’antica e splendida città…
Saremo in Sicilia.
Saremo a Siracusa.