
La mia amica Michela dice che, in psicologia, il lustro è un’unità di misura. Non ho bisogno di approfondire perché, per quanto ci riguarda, la “cinquina d’anni” ha sempre avuto un grande, anche se inconsapevole, peso nella nostra vita. Casualmente le scelte importanti sono sempre ruotate intorno al numero cinque, così come ora che, dopo 5 anni di vita in barca, ci apprestiamo a tornare sulla terra. Già! Siamo arrivati al giro di boa e Cautha da un paio di settimane è in vendita. Stanchi dei piccoli spazi, delle scomodità, nostalgia del rassicurante mattone? Macché! Niente di tutto ciò. Come sempre ci accade il cambiamento non è frutto di una fuga da qualcosa ma desiderio d’altro.
Questi cinque anni sono stati pieni di esperienze fantastiche e privi di rimpianti. Tornassi indietro rifarei esattamente la stessa scelta ma, come dice il consorte, “ non siamo marinai”( ed io senza dubbio meno di lui). Quello che la vita in mare ci poteva dare ce l’ha dato, il molto che resta non fa per noi. Non siamo marinai che anelano l’oceano, né viaggiatori che sognano il giro del mondo. Non siamo vagabondi del mare che amano spostarsi di anno in anno, di porto in porto e, pur sforzandoci in ogni modo, non riusciremmo a non mettere radici. Così per avere le risorse di costruire qualcosa sulla terra dobbiamo abbandonare ciò che ci lega all’acqua.
Resteremo qui, perché al mare non possiamo rinunciare, cominciando una nuova avventura, senza dimenticare nulla di ciò che abbiamo imparato. Grati a Cautha per averci accudito e protetto, per averci portato lontano, per averci fatto divertire, per averci insegnato il rispetto per il mare e la stima per gli uomini che lo solcano. Grati per averci aiutato a scoprire ciò che è essenziale e ciò che non lo è, per gli incontri che ci ha procurato e per la terra che ci ha indotto ad amare. Ora aspettiamo insieme a lei qualcuno con più sale nelle vene che la faccia volare sulle onde ma che le voglia bene almeno quanto noi. E quando sarà il momento le augureremo senza rimpianti ma con immutato e sempiterno affetto: buona fortuna e buon vento!

Spero di continuare a leggerti
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Sono io che spero di avere ancora lettori, perché non riuscirei a smettere di scrivere…
Un caro saluto!
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Non ci credo!! Be’, mi aspetto nuovi racconti su nuove avventure. Anche voi diventate contadini e allevatori? Da seminomadi a stanziali?
Qualunque scelta sia: una cautha vita a voi!
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