Il cielo è di un azzurro sbiadito, carta da zucchero. L’acqua grigia ne riflette il colore. Gabbiani urlanti passano sul traghetto che incessantemente unisce le due sponde del porto canale. L’odore salmastro del mare si fonde con quello dell’autunno. Il naso è rosso, le mani fredde. I miei amici hanno le cuffie calcate sulle orecchieContinua a leggere “Ritorno al futuro”
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Lustri
La mia amica Michela dice che, in psicologia, il lustro è un’unità di misura. Non ho bisogno di approfondire perché, per quanto ci riguarda, la “cinquina d’anni” ha sempre avuto un grande, anche se inconsapevole, peso nella nostra vita. Casualmente le scelte importanti sono sempre ruotate intorno al numero cinque, così come ora che, dopoContinua a leggere “Lustri”
A B C
La vocina incespica sulle sillabe, le ripete lontane ed estranee, finchè, finalmente, con un unico soffio di fiato riesce a metterle una accanto all’altra e, quasi incredula, pronuncia “albero”. A quel punto lo sguardo si sposta dalla pagina e cerca conferma da chi ascolta, conferma della vittoria, della conquista, del sogno raggiunto, della promessa mantenuta.Continua a leggere “A B C”
Alta stagione
La percezione del tempo è una cosa squisitamente personale. Ci sono periodi spessi e intensi che restano addosso come indumenti bagnati, pregni a volte di gioia, a volte di dolore e periodi che volano leggeri, scivolosi, sfuggenti e scorrono rapidi come l’acqua di un fiume. Seduta nel pozzetto della barca, davanti al monitor del computer,Continua a leggere “Alta stagione”
Questione di sogni
L’altro giorno, per puro caso, mentre ero intenta a faccende che, se la barca fosse una casa si direbbero domestiche, ho sentito, senza vederne le immagini, la pubblicità di un’auto. C’era una voce fuori campo che ricordava ad una persona presumibilmente adulta che delusione sarebbe stata per il suo “io adolescente” vedere come sarebbe diventatoContinua a leggere “Questione di sogni”
Metronomi
tic tac tic toc tac toc toc tic I metronomi, colorati e in fila, oscillano implacabili. Segnano tutti lo stesso tempo, ma sono partiti in momenti diversi sicché, coerenti con se stessi ma dissonanti gli uni dagli altri creano un ritmo che ritmo non è. Carlo Ventura (il papà teorico del nostro approccio alla salute)Continua a leggere “Metronomi”
Sogni
Come di consueto sono i piccoli gesti che introducono grandi eventi. Sicchè è dal divieto di parcheggiare auto e moto all’interno del porto e dalle panchine spostate ai lati della strada che si è annunciata la regata di Laser a Marina di Ragusa. Per i non addetti ai lavori il Laser è una piccola barcaContinua a leggere “Sogni”
Volta la carta
Prima di essere una bellissima canzone di De Andrè “Volta la carta” è una filastrocca popolare che accosta verso dopo verso concetti molto distanti, uniti tra loro dalla rima e dal lento adagio…volta la carta. Anche nella vita a volte accade che cose completamente distanti siano unite da gesti, da suoni o da luoghi. PerContinua a leggere “Volta la carta”
Nella vecchia fattoria…
Icarìa è nata. Dopo un paio di falsi allarmi, qualche mattina fa, accoccolato sulla paglia abbiamo trovato un fagottino di pelo bianco e nero. Un lieto evento per noi di…famiglia perché, benché il papà Icaro (da cui il nome) non ci sia più, conosciamo molto bene il papà adottivo per averlo trasportato per 70 kmContinua a leggere “Nella vecchia fattoria…”
Numeri
88 primavere disegnate come ricami sulla pelle. Nel silenzio che la contraddistingue la Nonna (che così tutti la chiamano) impasta e tira la sfoglia. La memoria, con gli anni, può scivolare, beffarda, in luoghi sconosciuti ma le mani non dimenticano mai e si muovono guidate da una musica interiore che il tempo non osa spegnere.Continua a leggere “Numeri”
Disturbo?
Compleanno di un amico. Casa di campagna. Sotto il portico le tovaglie si stendono su tavoli di diversa altezza e fattura e attorno si assiepano le seggiole, le poltroncine, gli sgabelli improvvisati perché il numero degli “amici-conoscenti-persone di passaggio” non è mai certo e men che meno definito. Ma questo non è così ovvioContinua a leggere “Disturbo?”
Benvenuto autunno!
Le mete turistiche hanno un loro personale calendario, un avvicendarsi stagionale che nulla ha da spartire con equinozi o solstizi. Se per chi è di passaggio è l’estate astronomica la stagione conviviale per eccellenza con serate che si allungano a sfiorare l’alba, musica e locali aperti ad oltranza, per chi vive a Marina l’estate cominciaContinua a leggere “Benvenuto autunno!”
Andata e ritorno
Le anime nomadi non conoscono ritorni. Le loro sono eterne partenze, continuo divenire, viaggio e scoperta. È l’eccitazione del primo passo che le guida, il bisogno di andare… dietro la curva, al di là della collina, oltre il capo… E se capita di ripassare in qualche luogo (che la terra è pur sempre tonda) rivedereContinua a leggere “Andata e ritorno”
Arance
Quando insegnavo circolava tra noi docenti un aneddoto, uno dei tanti, che riguardava i bambini di città. Si trattava di un piccolino che, interrogato sulla fonte da cui proveniva il latte, aveva risposto senza indugio: -Dalla Coop. Nessun sospetto sfiorava la creatura, che aveva visto l’alimento sempre e solo in un cartone colorato e certoContinua a leggere “Arance”
Passione
Siamo esseri d’acqua e come acqua abbiamo la forza paziente e lenta del fiume che scava il suo letto, della pioggia che scolpisce la roccia, della sorgente che trova la via tra le zolle. Siamo esseri d’acqua e come acqua abbiamo la forza dirompente ed esplosiva dei frangenti gonfiati dal vento, del fiume che cadeContinua a leggere “Passione”
Fascino incolto
Visi senza rughe, fianchi senza peso, sguardi senza dubbi, cieli senza nuvole, luoghi senza malinconia. A sfogliare il mondo da uno schermo sembrerebbe di vivere in un luna-park perenne, persino faticoso col suo imperativo categorico che non ammette ombre: foto patinate e sorrisi smaglianti. Ovvio che la realtà è ben altro (e ben di più…Continua a leggere “Fascino incolto”
Epidemia musicale
Come in tutte le epidemie l’inizio è stato un incolpevole ed innocuo dettaglio. Nello specifico il mio ricorrente e finora inutile tentativo d’imparare a suonare la chitarra. Un’idea un po’ bizzarra forse, ma certo non pericolosa se non per le orecchie degli ignari che hanno dovuto sopportare le mie prime lamentose note. Purtroppo, però, ancheContinua a leggere “Epidemia musicale”
Terrestri?!?
Ed ecco, l’anno è appena iniziato e noi siamo a terra. Non in senso figurato (per fortuna) ma squisitamente letterale. Cautha ha lasciato il suo specchio acqueo ed è in cantiere in attesa della solita manutenzione ordinaria. Si fa per dire, perché, come sa chiunque si occupi di manutenzione di mezzi meccanici, ordinaria e solitaContinua a leggere “Terrestri?!?”
Feste
Questi capodanni a scadenza fissa (…) Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che cominci una novella istoria (…) É un torto in genere delle date. (Gramsci) D’accordo. Non costa un grosso sforzo pensare che tra ieri e oggi nulla finisce e nulla cominciaContinua a leggere “Feste”
Cercatori
Beatamente adagiata tra le braccia di Morfeo, solitamente non mi rammarico di ciò che mi perdo tra le sette e le nove del mattino, ma quando mi capita di dare uno sguardo al mondo che c’è a quell’ora, non posso che apprezzarne la bellezza. Il mare ha un fascino diverso in ogni istante del giornoContinua a leggere “Cercatori”