Prima di essere una bellissima canzone di De Andrè “Volta la carta” è una filastrocca popolare che accosta verso dopo verso concetti molto distanti, uniti tra loro dalla rima e dal lento adagio…volta la carta.
Anche nella vita a volte accade che cose completamente distanti siano unite da gesti, da suoni o da luoghi.
Per esempio tutti accosterebbero un nastro trasportatore al lavoro o tutt’al più ad una visita guidata in qualche azienda del territorio
e invece,
quando il principale dell’azienda è un appassionato musicista può succedere che tra bancali e macchinari si improvvisi un concerto con tanto di maestro di violino, ristorazione (leggi grigliata) e pubblico di ogni età. È un uomo che “volta la carta” ma non solo.
E ancora, tutti accosterebbero ad una semplice bottega o “putia”, come si chiama da queste parti, una spesa salutare o la cucina del territorio

e invece

può diventare il palcoscenico di una festa, una “Festa in Valigia” che dalla Sicilia sbarca in Malesia , con tanto di musica e cibo tradizionale

mentre i muri per l’occasione vengono nobilitati a supporti per un’inedita mostra fotografica.
È una squadra che “volta la carta” ma non solo.
Quello che unisce queste ed altre situazioni simili è l’entusiasmo, la voglia di fare, di condividere, di coinvolgere, una voglia che ho trovato qui, in questa terra, più che altrove ma che, comunque, per sua natura non ha né patria né età.
Quindi, non importa quanti anni avete né dove siete, perché se volete giocare con me non avete altro da fare che continuare…
C’era una fabbrica col cancello aperto,
volta la carta e si vede un concerto
un concerto in una bottega onesta
volta la carta e si vede una festa
una festa….