Lasagne terra e paglia

Permacultura…orto sinergico…agricoltura biodinamica…

Cosa può saperne di tutto ciò una ex cittadina, ex maestra, ex barcaiola?

Eppure quando una cosa è vera, capita che prima o poi la incontri e la riconosci. Così è bastato dare uno sguardo fuori casa per vedere che le foglie argentate della salvia nonostante stiano collassando sotto il sole,  attendono con fiducia l’umidità della notte che le farà risorgere. Accanto a lei le altre aromatiche, recenti regali beneauguranti, uscite da poco dal vivaio, si stanno abituando alla vita vera e dopo il trauma iniziale, quando già le davo per prossime al decesso, stanno invece adattandosi e riprendendo vigore e forza. Il basilico, costretto in casa, triste e malinconico è ritornato in piena forma chiacchierando con la mimosa, nell’angolo del giardino. Intanto le colombe stanno raccogliendo i rametti secchi, che proteggono le radici dell’alloro dall’esuberanza del sole, per il loro nido, mentre l’upupa setaccia il terreno, in cerca forse di lombrichi, che scavando le loro gallerie rendono soffice la terra.

Soltanto in questo minuscolo pezzetto di terra, soltanto in questo breve attimo, è tutto un  brulicare di vita, di incontri, di trasformazioni, di collaborazione. Per me, spettatrice assolutamente ininfluente, è facile capire che tutto ha un senso e che nulla di ciò che avviene è inutile. Chiunque osservi muto e attento la Natura non può che ammirarne l’equilibrio irraggiungibile e desiderare di poterne far parte, recando meno disturbo possibile.

Ecco allora che i “paroloni” sconosciuti diventano comprensibili, uniti da una filosofia di fondo che vede l’uomo come uno dei tanti ospiti di questo mondo di per sé perfetto.

Così, quando il nostro amico Giancarlo (Il filo di paglia-Comiso) che della permacultura ha fatto la sua vita e il suo lavoro si offre di aiutarci a fare un orto a lasagna, anche il consorte, molto più avvezzo ai motori che non alla zappa, cede alla suggestione. Così comincia la costruzione di questo bancale riempito di strati di diverso materiale di recupero, da cui il riferimento al primo piatto emiliano. Strati di legno, cartone, letame, paglia… si succedono in un ordine che imita la natura e permette di creare un “suolo” fertile e attivo, un piccolo ecosistema che mi regalerà verdure “acqua e sole”. L’esperienza di Giancarlo nella costruzione del bancale, nella distribuzione degli strati, nella messa a dimora delle piantine è indispensabile ma alla fine l’orto è pronto, non resta che occuparsene con cura e con umiltà entrando in punta di piedi nel mondo perfetto di Madre Natura.

“Sedendo sugli scalini dietro casa, abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita. Siamo circondati da sole, vento, altre persone, edifici, pietre, mare, uccelli e piante. Cooperare con tutte queste cose porta armonia, competere contro di loro porta disastri e caos.”

(Bill Mollison, fondatore della permacultura)

Pubblicato da cautha16

Se pensi che l'avventura sia pericolosa, prova la routine. E' letale. (Paulo Coelho)

4 pensieri riguardo “Lasagne terra e paglia

  1. Carissima,siamo Giuli e Robi del “PADDY BOY”.
    Anche noi approdati alla coltivazione dell’orto e, addirittura ,alla gestione di un pollaio domestico, partendo da ZERO esperienza in materia, aiutati dai “locali villici sapienti”.
    Soddisfazioni a non finire !!
    Ti si apre un MONDO tutto nuovo, come quando decidemmo di navigare per i mari sconfinati, ma molto meno “burrascoso”…
    Noi adesso viviamo(in affitto) in una casa di pietra, all’interno di una tenuta di 15 ettari coltivata a mirtilli, limoni e castagni.
    La zona è l’Alto Douro Vinhateiro, Portogallo Nord, spettacolare.
    È vero, la NATURA è MADRE, soprattutto in questo triste periodo per l’umanità…
    Un abbraccio!

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    1. Ciao ragazzi. È sempre un piacere sentirvi e scoprire di condividere tante scelte di vita. Dovete stare in un posto bellissimo e chissà, magari un giorno ci rivedremo, questa volta in un “mare verde”. Un abbraccio.

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