
E anche questa volta non ce l’ha fatta. Ci ha provato, con il solito dispiego di forze, sovradimensionate; ci ha provato a lungo, con arroganza; è stato prepotente, impietoso; ha tentato di fiaccare la sua volontà, l’ha resa arida, dura; l’ha ferita, soffocata.
Eppure…
è bastata una pioggia, una sola: acqua che scende da nuvole plumbee, un breve e intenso sollievo dalla sete, un attimo di tregua dall’infernale cielo azzurro che cantava Battiato e la terra ha ripreso il suo potere. Dal suolo secco, ricoperto di crepe, polveroso e apparentemente morto, come nulla fosse, in un battito di ciglia sono spuntati a frotte allegri ciuffi d’erba;


in un paio di giorni il nulla che circondava casa è diventato una piccola foresta di erbe spontanee, malva e bietole selvatiche da raccogliere, farfalle e api che si contendono i fiori di rosmarino, e intorno campi di verde smeraldo.
Capita tutti gli anni, dovrei esserci ormai abituata: il fuoco estivo perde sempre la partita, ma ogni volta è una sorpresa e una profonda ammirazione per la pazienza, la provvisoria rassegnazione di una natura che si lascia ferire, che rende i fiori piccoli piccoli e ordina alle piante di non darsi da fare, di aspettare, di recuperare forze, di incamerare energie perchè la pioggia arriverà e le troverà pronte. L’ inesorabile forza della vita mi commuove sempre, qui, in ciò che accade sotto i miei occhi e in ciò che immagino soltanto, come le rose del deserto di Atacama ( splendido libro di Sepulveda, per inciso) dove, una volta all’anno minuscoli fiorellini rossi spuntano rendendo il deserto un giardino fiorito e anche se appassiscono dopo poche ore soltanto, è più che sufficiente per ricordarci che la vita resiste e vince…sempre.

Eccoti!! Che bello! Che gioia osservare la natura piccola o grande che ci circonda, senza fuggire troppo lontano, senza code in autostrada, senza ressa per le strade, anche solo così, sulla porta di casa o del balcone.
Tanti abbracci…
"Mi piace"Piace a 1 persona