
Che l’apparenza inganni è luogo quanto mai comune, a cui chiunque potrebbe facilmente aggiungere che “non è tutto oro quel che luccica” e che a volte “i lupi si travestono d’agnelli”… tutte sagge raccomandazioni per indurci a scavare a fondo con metaforiche pale e mente lucida per valutare bene persone e fatti e concedere fiducia solo a chi veramente la merita. Ebbene, questi sacrosanti consigli, decisamente condivisibili, basterebbero da soli a giustificare il perentorio invito del titolo, ma c’è un altro aspetto più leggero e meno inquietante che dovrebbe spingerci ad usare il simbolico attrezzo.
In questo mese di numeroso avvicendarsi di ospiti, i nomi si sono susseguiti gli uni agli altri, così i luoghi di provenienza, i lavori, le età, ma senza… pala tanti piccoli tesori sarebbero rimasti nascosti.
Sì, perchè, è facile di fronte ad uno sconosciuto scambiare due chiacchiere di rito, convenevoli di prassi e soprattutto è facile sentire, dimenticandosi di ascoltare. Invece, quasi sempre, in ogni conversazione, per quanto superficiale sia, c’è sempre un momento in cui, per continuare col paragone agricolo, se si presta attenzione, si trova una zolla di terra smossa. Allora è il momento di chiedere quando o perché o dove e il miracolo succede. Gli occhi si illuminano, la voce cambia timbro e si scopre che la signora vecchio stampo che passa il pomeriggio rigorosamente all’ombra a leggere ha una macchina fotografica che non abbandona mai e adora gli scatti di strada; il consulente d’azienda che vive in mezzo ai numeri ascolta gruppi musicali semi sconosciuti e alternativi; la ragazza, bionda e impeccabile che scatta selfi è campionessa regionale di tiro con l’arco e adora giocare a scacchi e l’infermiere col quale ti avventuri a parlare di medicina quantistica è un fantastico mangiafuoco.

Sono piccoli tesori, lampi di luce sincera, come un sipario che si apre d’improvviso e finalmente vedi chi c’è sul palcoscenico. Se, per dirlo con le parole di Adele Venneri, “Ogni volta che accanto all’IO SONO aggiungi altro (un medico, un professore, una moglie, un figlio…) ti stai separando perché l’anima non ha etichette, non ha cartelli appiccicati sulla fronte” è pure vero che sono le passioni che svelano l’anima, magari un pochino soltanto.
Gli artisti, attraverso la loro arte, hanno trovato il modo di donare l’anima al mondo, ma tra di noi, esseri comuni, c’è bisogno di scavare per sbirciare oltre l’apparenza, per portare alla luce un piccolo pezzo di verità, per cercare autentico entusiasmo, incontri sinceri e gioia di vivere. Ma ne vale la pena.
