Sono in pochi a sapere che le cose che vedono rappresentano solo gli effetti, e a comprendere le cause che hanno permesso di portarli sul piano dell’esistenza…perciò desidero che prendiate un oggetto e percorriate a ritroso la strada della sua origine per vedere in cosa esso consista realmente…
(Charles F. Haanel )
Ed ecco, l’oggetto è un cristallo spigoloso e tagliente, lucido, brillante e scivoloso.
E la strada che percorriamo con le nostre bici pieghevoli, per un buon tratto su una commovente ciclabile, da Trapani conduce a Marsala, costeggiando una laguna, fiancheggiata dalle note saline.
La meta, dopo circa 8 km, è Nubia e il suo museo del sale.
Piccolino ma ben tenuto, è dislocato all’interno di un casolare di 300 anni. La guida è, come ormai d’abitudine, una ragazza giovane e brava e ci fornisce un sacco di notizie interessanti oltre a farci chiaramente capire che il lavoro nelle saline non era e non è ( qui a Nubia lo raccolgono ancora a mano) la cosa più riposante e salubre del mondo…
Attorno al casolare gli specchi d’acqua si colorano di rosa ( merito di un batterio) e i cumuli di sale sembrano neve che luccica al sole.
Inusuali in questo panorama si stagliano i mulini che servivano per pompare l’acqua.
Uccelli di ogni specie popolano la laguna e, anche se i fenicotteri rosa é riuscito a vederli solo Stefano, proviamo l’emozione di trovarci, per un istante, sommersi da uno stormo di bianchi gabbiani che si alzano in volo tutti assieme, sopra di noi.
I nostri mezzi di trasporto non ci permettono di seguire il suggerimento della guida e attendere il tramonto, ma il buon Haamel sarebbe contento di sapere che d’ora in poi, guardando un granello di sale, vedremo anche tutto questo…
Il bello e` che mentre le parole mi scorrono velocememte sotto i miei occhi le mie pupille si riempiono di tutta la meraviglia che descrivi, quasi come esser li`…..
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Che bello Cate! Sono felice di averti virtualmente con me!!!
Un bacio ad entrambi.
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