“E venne per passare”

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Ore nove: il vento ENTRA, non “arriva”, non “si alza”, ENTRA e non chiede permesso.
Prima non c’era, adesso sì. Prima il mare era piatto come una tavola, ora ci sono le creste bianche in porto. Prima c’era il silenzio, adesso gli alberi fischiano e la barca scricchiola.
Durerà poco o a lungo, si sposterà, aumenterà, calerà, darà spettacolo, ma poi, USCIRA’, così come è venuto se ne andrà, come l’aprirsi e il chiudersi di un sipario.
Quando si vive accanto (sopra…) alla natura ci si abitua all’altalena degli eventi. C’è sempre un “prima”, un “ora” e un “dopo” e per quanto “ora” possa essere devastante, impetuoso, spaventoso,  “dopo” arriva sempre.
Vivere col vento vero aiuta a ricordare che quando il maestrale della vita ci travolge, prima o poi…

…la tempesta sarebbe passata. Il mare si sarebbe calmato.
Come sempre.
(Lowry Lois)

Pubblicato da cautha16

Se pensi che l'avventura sia pericolosa, prova la routine. E' letale. (Paulo Coelho)

5 pensieri riguardo ““E venne per passare”

    1. Ehilà, bentornata. Mi mancavi. LA (femmina è 😉)Cautha va benone: se la spassa tra Trapani e le Egadi. Siamo riusciti a prendere anche qualche giorno di bonaccia ma in media 15 nodi ci sono sempre. Abbiamo fatto una modifica x uscire con tutto aperto. Col ventone peró se ne sta tranquilla in porto…Un salutone a tutti!!

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