Nel terzo “capitolo” (libro, per i pignoli…) dell’Odissea di Omero, Telemaco approda proprio qui, su queste spiagge, per cercare notizie del padre Ulisse. E, in modo figurato, da qui é partita, due mesi fa, anche la nostra piccola e personale odissea… Ora siamo di ritorno e, come l’epico navigatore, abbiamo la prua diretta alla mitica Itaca, in acque ioniche.
Pilos è un verdeggiante paese, dominato da una fortezza imponente che si specchia in un golfo così chiuso e protetto da sembrar piuttosto un lago.
Il porto è, come spesso accade da queste parti, cominciato e mai finito. Sembra un cimitero di navi e materiali abbandonati.
Ma anche in un porto fantasma si possono fare incontri che hanno invece una grande consistenza. Conosciamo Giovanni mentre è indaffarato nelle modifiche della barca che si è costruito, la “Baronessa volante”. Nome curioso, che nasconde una storia di famiglia affascinante, quella di una delle più grandi donne pilota di auto da corsa, nonché aviatrice e scrittrice (e parliamo degli anni venti…!). Del resto, di storie curiose e affascinanti la vita di Giovanni ne è colma. Storie di terra e di mare, come quando, novello Ulisse, è partito da Venezia per giungere a Corfù con una barca di legno di 9 metri e mezzo, con vele al terzo…
É un piacere ascoltarlo e il tempo passa veloce.
I porti, per alcuni semplice rifugio, per altri obbligata sosta in vista di più ameni ormeggi, sono anche, invece e spesso, meravigliosi luoghi di vite incrociate.
Per chi vuole approfondire le fantastiche avventure di Giovanni:
Fai clic per accedere a avanzo_antonietta.pdf
Fai clic per accedere a PROGRAMMA_BARONESSA_VOLANTE%2008.pdf
Io sono collegata su Linkedin con Donatella BIffignandi, estenditrice dell’articolo sulla Baronessa volante, perché ha ritrovato il capitolo di un libro che riguarda il fratello di mia nonna, costruttore di una delle prime auto monoposto da gara nel 1926 e corridore accanto al fondatore della Mille Miglia Aymo Maggi.
Carla
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