
È una giornata scorbutica, volubile, dai repentini cambi d’umore.
Piove per un attimo, soltanto poche gocce, esce il sole, si alza vento all’improvviso e all’improvviso cala, lo strumento che ne indica la direzione gira come una lancetta dell’orologio: sud, sud-est, nord, sud-ovest.
Davanti a noi, da parecchie miglia ormai, c’è la sagoma dell’Etna con il suo profilo morbido e bonario. Ma il pennacchio di fumo che sale dritto, svelto a mimetizzarsi tra le nuvole, ne rivela il vero carattere.
Il cielo è uniformemente coperto da nuvole alte, grigie e azzurre.
Catania è nascosta dalla foschia, le coste calabre non si vedono, il mare è liscio come l’olio, neppure una cresta bianca di spuma all’orizzonte.
Ebbene sì, siamo in “trasferta”. Abbiamo mollato gli ormeggi ieri mattina lasciando il porto coi pontili quasi vuoti perché i residenti invernali se ne sono già andati ormai da tempo.
Ieri sera, prima tappa a Marzamemi. Sempre bella da terra e dal mare. La piazza, deserta d’inverno, ora è punteggiata di ombrelloni e tavolini colorati ma mantiene inalterato il suo fascino.
L’abbiamo lasciata questa mattina presto…
Intanto il vento è calato di nuovo, il motore sputa acqua a ritmo rompendo la superficie del mare. Davanti a noi un profilo abbozzato di rilievi nella foschia e, molto più vicini, un branco di allegri delfini che ci “taglia la strada”.
Tra qualche ora e quindici miglia saremo arrivati. Ci attende Riposto, il “Porto dell’Etna”.
Andate a togliere un pò di polvere a quelle vele !!
Dove andate di bello ?
Tutti bene ??
Aloaaaaaa
Flowers
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Ciao! Tutto bene. L’idea è di gironzolare un po’ per lo Ionio ma con la vela sai che è la meteo che comanda… Un abbraccione
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