
Questa isoletta intorno ad imo ad imo,
là giù colà dove la batte l’onda,
porta di giunchi sovra ‘l molle limo;
null’altra pianta che facesse fronda
o indurasse, vi puote aver vita,
però ch’a le percosse non seconda.
( Dante – Purgatorio)
Perdonate la citazione un po’ pretenziosa ( merito, tra l’altro, solo della fresca memoria liceale di Daniela) ma l’umile giunco che asseconda il volere del vento ben si adatta a questi primi giorni d’inverno.
Quando il maltempo apre le giostre non solo il canneto che circonda Marina di Ragusa ma tutto il mondo attorno assume contorni diversi e si divide in immagini distinte e contrapposte, dialoghi mobili ed immobili sfide.
Sono immobili le case davanti al porto, chiuse ed impettite, mentre gli alberi sferzati dal vento sfiorano le loro imposte. È immobile la diga, mentre le onde la sommergono e schiumano beffarde dentro al porto. Sono immobili i tronchi delle palme, mentre le fronde si piegano e si aprono e danzano al suono delle raffiche. Immobile è la spiaggia, mentre il mare la sommerge e l’abbandona in un ribollir di schiuma. Immobili gli avventori dentro al bar, davanti ad un caffè, mentre fuori, sui pontili, camminiamo contro vento, spettinati e piegati, col viso verso terra a difenderci dalla pioggia battente. E mentre la barca scalpita, scricchiola, ondeggia e sfiora con l’albero gli alberi vicini, le bitte sono immobili sul pontile.
Mobili e immobili, dubbi e certezze, sogni e realtà.
Non c’è spazio per le sfumature sotto la tormenta. Tutto è chiaro.
“Con me o contro di me!”gridano le raffiche che spazzano il cielo.
Il vento non accetta compromessi ed impone al mondo di scegliere.

Come al solito bel post che ti fa sognare…. Brava !!!! Ma perchè non scrivi un libro ??
un abbraccio
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Grazie cara. Per adesso aspettiamo l’uscita del terzo libro di Silvia. Ma in futuro chissà… Un abbraccio e a presto
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